Più che i sentimenti gli affetti familiari in generale come si legge spesso, i film di Wes Anderson raccontano i rapporti tra padri e figli, soprattutto. In “Rushmore” il padre barbiere è amorevole e fiero del proprio figlio eccentrico e sognatore; in “The Royal Tenenbaum” il padre egoista conosce i propri figli alla fine della vita: figli eccentrici e talentuosi, che sono diventati adulti, corrosi dalla vita e scontenti. In “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” il figlio compare dal passato e prende un posto che non c’era nella vita di un uomo celebre, il famoso naturalista Zissou, ricalco di Jacques Cousteau (citato nei titoli). Zissou, ennesimo peter pan attempato ed egoista, è smisurato, pazzoide, un po’ ignorante e fatalista. Si scopre padre suo malgrado, la cosa non gli di dispiace e quasi quasi ci si abitua pure.
Ma tentare di illustrare questa storia postmoderna, omaggio alla cultura francese e monumento al Fantastico à la Verne, à la Robida, non solo ai documentari di Cousteau, vuol dire rivelare troppo. Bisogna vederlo (e rivederlo, possibilmente).
Notevoli le creature degli abissi animate dal maestro degli effetti speciali Henry Selick (“Nightmare before Christmas”, “James e la pesca gigante”), stranamente poco citato nelle critiche al film.
La colonna sonora è affidata al rifacimento in stile bossa nova dei successi di David Bowie, riarrangiati e cantati dall’addetto alla sicurezza della nave di Zissou, interpretato dal musicista Seu Jorge.
Le avventure acquatiche di Steve Zissou (The Life Aquatic with Steve Zissou) è diretto da Wes Anderson.
24 marzo 2014